mercoledì 12 marzo 2014

L'Italicum sarà una brutta legge elettorale

POLITICA - La Camera dei deputati ha approvato con 365 voti favorevoli e 156 voti contrari la nuova legge elettorale, la cosi detta Italicum, che dovrà essere esaminata dal Senato.

E alla fine l’Italicum sarà solo una brutta legge elettorale, frutto forse di troppi compromessi.

L’idea di presentare una legge elettorale frutto di accordi tra il più grande partito di maggioranza con le altre componenti partitiche in Parlamento è sacrosanto e chi non si è voluto sedere al tavolo della trattativa forse ha fatto un errore politico grave. Da una parte non si deve pensare di poter fare le regole del gioco da soli mentre dall’altra poi non ci si può lamentare che le regole siano solo frutto di accordi se a quel tavolo non ci si vuole sedere.

La legge è stato il frutto di mediazione tra il neo presidente del Consiglio e il Presidente di Forza Italia e in Parlamento il patto di ferro tra Renzi e Berlusconi ha tenuto, nonostante i molti emendamenti che avrebbero potuto, di fatto, migliorare una legge di per sé brutta, respinti, alle volte, per una manciata di voti (alle volte sono stati determinanti anche i ministri parlamentari arrivati a votare lasciando i dicasteri di competenza).

Non ci saranno le preferenze. Certo nel nostro paese con le preferenze sono stati eletti i vari Fiorito, ma sono anni che si individuava nell’assenza delle preferenze il problema maggiora del Porcellum. I deputati saranno scelti di nuovo nelle segreterie di partito o attraverso qualche migliaio di voti ai gazebo con le primarie (come hanno fatto PD e Sel alle ultime elezioni pur continuando ad avere una quota di nominati scelti dai segretari) oppure qualche centinaio di clic sul web.

Mancano le quote di genere.  Credo che sia ipocrita mettere per legge delle quote rosa, ma poi bisognerebbe dare la possibilità al cittadino di decidere chi lo debba rappresentare in parlamento. Avere delle quote non certificherebbe di eleggere un buon politico. Spero che le donne del PD, che hanno fatto una giusta battaglia all’interno del loro partito per far approvare l’emendamento sulle quota rosa, si ricordino di quello che è successo in questi giorni in Parlamento nel momento di fare le prossime liste e diano battaglia nella segreteria del partito.

Non c’è nessuna norma sul conflitto di interessi, ma questo non stupisce essendo l’Italicum frutto di mediazione tra il PD (che su questo punto non ha mai fatto nulla) e Berlusconi.

Ma anche quello che c’è fa essere l’Italicum una brutta legge: le soglie, alcune troppo alte altre troppo basse. In nome della governabilità e della certezza di un vincitore si è stabilito una soglia superata la quale si avrà un cospicuo premio di maggioranza. Ma il 37% sembra un po’ troppo basso per assegnare un ulteriore 15%. Per altro, con soglie per entrare in parlamento molto alte (il 4.5% in coalizione) potremmo trovarsi al governo partiti che con un quarto di voti a livello nazionale potrebbero avere più del 50% dei seggi stravolgendo completamente l’esito parlamentare. Per i partiti non coalizzati poi la soglia di sbarramento sale addirittura all’8%, con il rischio di trovarci formazioni politiche con milioni di voti fuori dal Parlamento e senza rappresentatività. Questi numeri obbligano i partiti a coalizzarsi se non addirittura a confluire verso partiti maggiori cercando di rafforzare un bipolarismo che in Italia di fatto è fallito da anni.

Da oggi la legge passerà all’esame del Senato che dovrà per altro decidere su una legge che non lo riguarda e già molti (lo ha ribadito Roberto Speranza capogruppo PD alla Camera durante il suo intervento) auspicano miglioramenti.

Chissà se per il  Senato sarà più importante darci una buona legge elettorale oppure mantenere il patto di ferro tra Renzi e Berlusconi.

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